Sistema di produzione flessibile.

Un metodo progettato per adattarsi facilmente al cambiamento

In un sistema di produzione flessibile, macchine e sistemi computerizzati possono essere configurati per produrre una varietà di parti e gestire livelli di produzione mutevoli.

Un sistema di produzione flessibile può migliorare l'efficienza e ridurre i costi di produzione, due aspetti cruciali nel processo di sviluppo del business. Anche la flessibilità può essere una componente chiave di una strategia di produzione su ordinazione che consente prodotti personalizzati e mantiene bassi i livelli di stock. Attenzione però, perché, un approccio flessibile ha degli indubbi vantaggi, ma può comportare costi iniziali più elevati, che se ben gestiti diventano un investimento. L'acquisto e l'installazione di apparecchiature specializzate che consentono la personalizzazione, per esempio, ha dei costi diversi rispetto rispetto ai sistemi più tradizionali.

Il concetto di produzione flessibile è stato sviluppato da Jerome H. Lemelson (1923-1997), un ingegnere industriale e inventore americano che ha depositato una serie di brevetti correlati all'inizio degli anni '50. Il suo progetto originale era un sistema basato su robot in grado di saldare, rivettare, trasportare e ispezionare i manufatti.

All’atto pratico, un sistema di produzione flessibile prevede una configurazione di workstation interconnesse con terminali che elaborano la creazione end-to-end di un prodotto. Le funzioni possono includere carico e scarico, lavorazione e assemblaggio, archiviazione, test di qualità ed elaborazione dei dati. Il sistema può essere programmato per eseguire un lotto di un set di prodotti in una determinata quantità e quindi passare automaticamente a un altro set di prodotti in un'altra quantità.